Parestesia

Con il termine parestesia si vuole indicare un’alterazione della sensibilità a carico di arti o di altre parti del corpo umano; la parestesia viene quindi riferita dal soggetto come una sensazione, localizzata in una determinata area, di bruciore, dolore, formicolio o intorpidimento.

Le parestesia costituisce un sintomo di diverse affezioni; generalmente si tratta di problemi che riguardano il sistema nervoso centrale, il sistema nervoso periferico oppure la circolazione sanguigna.

Quando la parestesia riguarda il sistema nervoso, essa può essere provocata da lesioni che possono avere origini molto diverse (esiti di interventi chirurgici, ernia, patologie virali, avvelenamento da mercurio ecc.). Altre patologie o condizioni che potrebbero avere come sintomo la parestesia sono la sclerosi multipla, l’ipotiroidismo, l’aterosclerosi, la claudicatio intermittens, la poliomielite, l’ictus ecc.

Non sempre le parestesie sono provocate da fenomeni patologici; vi sono infatti diversi farmaci che presentano, tra gli effetti collaterali, questo disturbo della sensibilità; tali farmaci appartengono a diverse categorie, tra queste ricordiamo quelle degli anestetici, degli antiepilettici, degli antibiotici e dei sedativi. Anche l’astinenza da alcool può provocare parestesia.

Può verificarsi parestesia anche a causa di una particolare posizione degli arti ovvero nei casi di deficit di appoggio plantare dei piedi e della postura; in alcuni casi, infatti, una posizione non corretta di questi ultimi fa sì che il soggetto avverta una temporanea sensazione di formicolio, di freddo o di perdita del tatto che perdura fintanto che l’arto non viene riposizionato correttamente.

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