Il piede della ballerina

La danza è una disciplina artistica e sportiva che richiede impegno e determinazione. Le lunghe ore di allenamento, la particolarità delle calzature da danza e le particolari posizioni assunte possono esporre i piedi di ballerine e danzatori (sia professionisti che amatoriali) a problemi particolari, che è bene tenere sotto controllo, sin dalla giovane età.

Non ci si improvvisa ballerini professionisti. La fisicità conta in tutti gli stili anche se, nel classico va abbinata alla qualità del movimento, nel modernjazz e nel contemporaneo alla carica emotiva e nell’hip hop alla versatilità.

Se la danza può essere un passatempo completo che procura benessere ad ogni età, chi vuole intraprendere la carriera professionale deve scontrarsi con la dura realtà e solo pochi riescono nell’intento. Spesso non è facile prendere atto che sacrifici e pazienza non bastano per compensare la mancanza di talento o di requisiti fisici. Fare danza classica oggi è ancora più difficile di una volta, perché la fisicità è molto accentuata. Diversamente dalla tecnica contemporanea, dove l’espressività gioca un ruolo maggiore, nel classico prima vengono le doti fisiche e la qualità del movimento, poi la tecnica e l’espressività. In una società in cui si è arrivati ad un’esasperata percezione dell’estetica, ai ballerini, uomini o donne che siano, è richiesta una fisicità straordinaria: ciò che conta maggiormente è la proporzione del corpo: testa, gambe lunghe e una contenuta larghezza del bacino. Occorre avere anche doti come: elasticità, collo del piede, mobilità articolare (in special modo della coxo-femorale), coordinazione, capacità di salto e flessibilità del rachide. A volte, per un uomo, le capacità di salto sono molto più importanti rispetto alla mobilità, mentre per la donna contano il collo del piede, le proporzioni e l’elasticità nel suo insieme. Va comunque detto che qualche ballerino di successo, carente di queste qualità, ha saputo compensare le sue mancanze con straordinarie doti interpretative, carisma ed espressività, ma si tratta più che altro di qualche rara eccezione. A parità di bravura può contare anche l’altezza in quanto si tende sempre ad avere un corpo di ballo omogeneo.

Ovviamente, di fronte al talento, non c’è requisito fisico che tenga. Il classico è la base della danza, è ciò che si apprende da bambini quando verso i cinque anni si comincia con i corsi di propedeutica.

Alcuni dei tipici movimenti compiuti dai danzatori – flessioni, rotazioni, appoggi e slanci – sottopongono il corpo dei ballerini ad un forte stress, concentrato soprattutto nella zona lombare e negli arti inferiori sollecitando con maggiore frequenza anca, ginocchio e piede con lo sviluppo di successive alterazioni e patologie.

In particolare i problemi ai piedi sono molto diffusi tra chi fa danza, a causa delle frequenti posizioni innaturali assunte dal piede durante il ballo. Possono ad esempio verificarsi traumi e infortuni causati da errori tecnici durante l’esecuzione del movimento, dall’eccessiva durezza della superficie su cui si svolge l’allenamento o dal tipo di calzature indossate.

Per questo motivo le giovani ballerine delle scuole di danza classica sono introdotte gradualmente all’utilizzo delle calzature tecniche che dovrebbero essere indossate dopo i dodici anni per non compromettere lo sviluppo della struttura osteo-articolare.

Capita che danzatrici e ballerini debbano affrontare, mediamente più degli altri, piccoli fastidi ai piedi legati ai prolungati allenamenti quotidiani. Possono infatti apparire arrossamenti e vesciche causati dallo sfregamento con il tessuto della scarpa, così come piccole infezioni fungine collegate all’eccessiva sudorazione. Si possono formare con estrema facilità anche calli e duroni nella zona della pianta del piede o alla base delle piccole dita. Il ristretto “guscio” che racchiude il piede delle ballerine classiche potrebbe causare una crescita anomala dell’unghia, dei piccoli lividi sub ungueali e portare anche a una fastidiosa infezione denominata “onicocriptosi” (unghia incarnita).

Un “vizio” posturale molto comune tra i ballerini è quello di caricare il peso del corpo sulle prime tre dita del piede; ecco perché, quando si parla di patologie del piede nei danzatori, sono chiamati in causa soprattutto alluce, secondo e terzo dito.

L’alluce valgo è purtroppo una delle deformazioni estetiche più note e consiste in un disallineamento del primo dito del piede rispetto all’osso metatarsale. Il sintomo più evidente è una sporgenza laterale (la cosiddetta “cipolla”) alla base del dito, più o meno evidente, spesso accompagnata da arrossamento e dolore. Se oltre al dolore si avverte un senso di rigidità del dito e una difficoltà a piegarlo, potrebbe esserci un sospetto di alluce rigido.

Anche alcune patologie delle piccole dita, come il dito a martello e il dito in griffe, possono essere collegate ad un carico eccessivo dell’estremità del piede al suolo, tipico della danza.

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Salti, spinte e atterraggi, se non realizzati con una buona base tecnica, possono causare tendiniti, fasciti e metatarsalgie. La tensione muscolare necessaria a mantenere il corpo in equilibrio sulle punte, i bruschi atterraggi dopo i salti oppure un’improvviso cedimento muscolare possono causare anche delle microfratture da stress provocando un lieve ma costante dolore nella zona interessata.

I danzatori effettuano passi intrecciati, piegamenti fluidi, salti spettacolari e devono essere dotati di forza, elasticità e grazia. Per questo motivo durante il loro allenamento devono rinforzare le ginocchia, le caviglie e migliorare il tono muscolare del collo del piede.

Saper ascoltare i messaggi del corpo è fondamentale per continuare a danzare con serenità. Per mantenere un buono stato fisico e seguire la propria passione per la danza, senza compromettere la salute, tutti i danzatori dovrebbero sottoporsi preventivamente ad una visita podologica e posturale oltre che valutare sempre con molta attenzione ogni sintomo doloroso, in quanto campanello d’allarme che può rivelare l’insorgere di una patologia. E’ buona norma quindi avere costante attenzione e cura dei piedi, prendendo piccoli accorgimenti quotidiani (pediluvi, creme idratanti, etc.) per preservarne il benessere e l’aspetto estetico.

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