La spondilolistesi è una patologia della colonna vertebrale caratterizzata dallo scivolamento in avanti di una vertebra sull’altra.
Caratteristicamente è la 5^ vertebra lombare (L5) a scivolare sulla 1^ sacrale (S1); ma può anche scivolare L4 su L5. Tale patologia si riscontra nel 5-8% della popolazione ma aumenta notevolmente con la pratica di sports quali: ginnastica (38%), atletica leggera (44%), lotta (33%). Possiamo distinguere:
– una forma displasica, causata da un difetto congenito delle faccette articolari delle vertebre coinvolte;
– una forma istmica, causata da una frattura da fatica o, più raramente, traumatica dell’istmo (l’istmo è quella parte posteriore della vertebra compresa tra il segmento articolare superiore e quello inferiore; in questo caso si parlerà di spondilolisi associata a spondilolistesi; sempre nella forma istmica può essere considerato un allungamento senza rottura dell’istmo;
– una forma degenerativa, causata da modificazioni degenerative del disco intervertebrale e delle faccette articolari;
– una forma traumatica, per fratture vertebrali;
– una forma patologica, per malattie ossee tumorali o infettive.
L’entità dello scivolamento, secondo Meyerding, può essere valutata suddividendo la parte superiore della vertebra sottostante in quarti, ed assegnando il grado 1°, 2°, 3° e 4° rispettivamente agli scivolamenti di uno, due, tre e quattro quarti.Per quel che riguarda l’eziologia (cioè la causa della patologia), la teoria più accreditata è quella ereditaria: ad essere trasmessa geneticamente sembrerebbe essere una certa fragilità dell’istmo; questa porterebbe quindi alla rottura dell’istmo se sottoposto a microtraumi ripetuti o sollecitazioni abnormi in flesso-estensione della colonna lombosacrale (sovraccarico sportivo o funzionale), con conseguente spondilolistesi; ma potrebbe essere trasmessa anche una malformazione dell’istmo (senza rottura), in grado di provocare lo scivolamento della vertebra.
Spesso è asintomatica (non dà segno di sé), e la sua diagnosi è casuale (generalmente facendo una radiografia della colonna); altre volte invece è causa di persistente lombalgia (mal di schiena).
E’, comunque, tra le più frequenti cause di lombalgia nel bambino.
La terapia varia secondo il momento nel quale viene posta la diagnosi. Infatti la spondilolistesi tende progressivamente, anche se lentamente, ad aggravarsi, ma questo può avvenire rapidamente durante l’infanzia o l’adolescenza. Il bambino va quindi controllato a livello posturale ripetutamente, più frequentemente dell’adulto, per valutare l’evolutività della spondilolistesi: nel caso di forme particolarmente evolutive si utilizzeranno dei corsetti gessati o in polietilene, associando comunque la fisioterapia ed eventualmente ortesi plantari.
Questa consisterà essenzialmente in esercizi mirati al rinforzo della muscolatura addominale e glutea e allo stretching della muscolatura della colonna vertebrale (muscoli erettori spinali).
Molto valida anche la Rieducazione posturale globale, o metodo Souchard, che ha come scopo la riacquisizione di una corretta postura e di una buona respirazione.
Verranno poi consigliate al paziente norme di “igiene posturale” e dietetiche (il sovrappeso aggrava la patologia).
In casi particolarmente gravi si ricorrerà all’intervento chirurgico.
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