Tendinopatia dell’achilleo

Per tendinopatia che si riferisce genericamente alla varietà delle condizioni dolorose che si sviluppano all’interno e attorno al tendine sottoposto a overuse, descrivendo così entità cliniche in assenza di evidenza istopatologica di infiammazione acuta. Tale termine generico che descrive la condizione clinica in cui è coinvolto il tendine, viene preferito da numerosi autori per la diagnosi clinica e può essere usato particolarmente in pazienti che hanno avuto sintomi per molte settimane. Il termine tendinite o tendinosi dovrebbe quindi essere usato solo dopo un’esaminazione istopatologica.

E’ molto frequente negli sportivi (runners, tennisti, calciatori, cestisti, ecc…). Diversi sono i fattori che predispongono alla tendinopatia dell’achilleo,  tra i più comuni abbiamo i carichi ripetuti eccedenti le capacità funzionali del tendine, gli improvvisi aumenti di lavoro, le calzature inadeguate, il deficit posturale e l’eccessiva pronazione o supinazione del piede etc…

Le lesioni che, in modo evolutivo, possono coinvolgere il tendine d’Achille possono essere classificate come segue:

  1. la peritendinite, in cui si ha l’infiammazione del paratenone, sottile membrana che avvolge il tendine. Questa infiammazione è generalmente dovuta ad overuse e sovraccarichi funzionali e può determinare la comparsa di un crepitio palpabile durante il movimento attivo e passivo del muscolo in corrispondenza della regione tendinea;
  2. la tendinosi, che è caratterizzata dalla degenerazione del tendine nel suo spessore tanto che ad una ecografia, possono evidenziarsi aree di necrosi e/o rottura della sostanza tendinea;
  3. la rottura parziale o totale del tendine, quadro clinico che vede l’impotenza funzionale dell’arto interessato. In genere l’evento della rottura è improvviso e si manifesta con un dolore acuto localizzato alla regione achillea, la diagnosi in questi casi è spesso clinica e può essere conferamata da un esame ecografico od RMN

Utile una valutazione specialistica podologica, biomeccanica, baropodomnetrica e posturale per eventuale trattamento rapido e risolutivo di tipo ortesiologico con il “METODO PACILIO”.