La posturologia, le cui origini vengono fatte risalire da Gagey al 1865 vanta ormai una rimarcabile operatività clinica grazie ad anni di esperienze cliniche e sperimentali. E’ una metodica diagnostica e terapeutica, clinico-strumentale che ha come oggetto lo studio e la rieducazione delle reazioni toniche, dei riflessi posturali e degli adattamenti compensativi agli stress ambientali.
In generale potremmo definire la postura come la disposizione delle parti del corpo in rapporto all’ambiente che ci circonda. Una definizione più specifica è stata data da una relazione del Posture Committee dell’American Academy of Orthopedic Surgeon: “Generalmente, la postura viene definita come la disposizione delle parti del corpo. Una buona postura è quello stato di equilibrio muscolare e scheletrico che protegge le strutture portanti del corpo da una lesione o una deformità progressiva malgrado la posizione (eretta, distesa, accovacciata, china) in cui queste strutture lavorano ed oppongono resistenza. In queste condizioni i muscoli lavoreranno in modo più efficace e gli organi toracici e addominali si trovano in posizione ottimale.
La valutazione posturale consente di individuare disfunzioni sub-cliniche prima ancora che si manifestino alterazioni evidenziabili radiograficamente stabilendo le cause fondamentali primarie e secondarie di tali alterazioni per attuare una riprogrammazione posturale globale.
Uno squilibrio posturale può essere correlato ad un’ampia gamma di affezioni algico-disfunzionali molto comuni nella pratica clinica. La posturologia, quindi, attraverso una visione olistica dell’uomo, studia il sistema tonico-posturale (STP), le sue disfunzioni e i disturbi statici dell’asse corporeo, con e senza sintomatologia dolorosa; viene definita, però, una scienza transdisciplinare poiché sono molte le professioni sanitarie che ne occupano e collaborano fra loro.
Lo scompenso dei recettori posturali (piedi, occhi, bocca, lingua, orecchie) determina nel tempo una disfunzione posturale, che deve essere analizzata attraverso un’accurato esame clinico-posturale e riabilitata attraverso il riequilibrio dei medesimi recettori, utilizzando laddove sia necessario opportuni plantari, bite, ecc… La posturologia, come le altre discipline di stampo “alternativo”, non può esistere se non all’interno di una concezione globale del corpo e della “malattia”. Una corretta valutazione posturale deve porsi quindi come obiettivo primario quello di evidenziare in maniera chiara i vari squilibri della muscolatura tonico-posturale; non ci si limita, perciò, alla sola valutazione delle simmetrie dei vari reperi corporei, ma si devono attuare tutta una serie di test posturali, utili alla diagnosi. L’equilibrio tonico, più che il riallineamento dei segmenti del corpo deve essere il fine ultimo della visita. I test posturali effettuati da un posturologo qualificato ed esperto sono in grado di far capire con una buona precisione la possibile origine del problema, solo in secondo momento, quindi, sarà possibile attraverso l’utilizzo di “artefatti” informazionali, constatare il loro effetto sul STP; tali artefatti altro non sono che stimoli propriocettivi di spessore variabile che permettono al SNC istantaneamente di elaborare l’output desiderato: generalmente il sistema si riequilibra. La posturologia non si avvale solo dell’esame clinico, utilizzando i più accreditati modelli diagnostici (modello anamnestico, biomeccanico, neurofisiologico e quindi bio-psico-sociale), bensì anche della valutazione strumentale come l’esame della stabilità e delle reazioni toniche attraverso l’ausilio della pedana stabilometrica, l’esame baropodometrico statico e dinamico (esame computerizzato del passo) e l’esame spaziale dei vari segmenti scheletrici attraverso l’esame podoscopico.
La postura è lo specchio della nostra salute e la salute non è semplicemente l’assenza di malattia ma uno stato di benessere fisico, mentale e sociale.